L’autunno è la mia stagione preferita, con i suoi colori, sapori e odori e l’onda di dolci ricordi che ogni volta mi travolge. Perché in autunno ho forse trascorso i momenti più belli della mia infanzia, quando con tutta la famiglia si andava in campagna per la vendemmia, la ricerca dei funghi e la raccolta delle olive, delle castagne e delle mele.
Proprio alle mele è legato uno dei ricordi più teneri di mio nonno: durante queste giornate di lavoro in campagna raccoglieva dall’albero una mela annurca e ci sedevamo per terra, all’ombra di un ulivo. Tirava fuori dalla tasca il suo inseparabile coltellino, affettava la mela in spicchi sottilissimi e la mangiavamo, un pezzettino alla volta.
Questa, mi spiegava ogni volta, era la merenda del contadino. Ed io sempre amato questo nostro piccolo rito.
Da allora la mela annurca è la mia varietà preferita e quando le mangio mi riporta a quei momenti di tenerezza e felicità.
Queste mele vanno raccolte dall’albero e messe al sole per terminare la maturazione, girandole di tanto in tanto, per poi essere conservate per tutto l’inverno. Negli ultimi anni le mele le raccoglieva solo il mio papà, ma quest’estate se ne è andato ed io ho deciso di farlo al suo posto.
Ed è stato bellissimo, come tornare a quando ero una bambina che andava in campagna con la famiglia, raccoglieva le mele cadute a terra e faceva merenda con il nonno.
In fondo, se ci fermiamo a riflettere, i ricordi sono la cosa più bella che abbiamo. E l’autunno sa come risvegliarli.
Buona giornata!
Effe